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Piano di Zona Sociale 2012-2014

Il Piano di Zona Sociale 2012-2014 prevede: Collaborazioni con RSA: considerato che sul territorio distrettuale sono presenti tre RSA e un Centro Diurno Integrato, si rileva di estrema importanza rafforzare l’integrazione con le strutture, per il tramite del Tavolo Anziani.Assistenti familiari: come evidenziano le linee guida regionali la presenza sul territorio lombardo di care giver informali retribuiti è significativa. Questo fenomeno, presente anche sul territorio distrettuale, non è ben conosciuto poiché spesso collocato nell’area del “sommerso” e gestito autonomamente dalle famiglie, senza effettive garanzie di qualità. L’Ambito intende approfondire la conoscenza del fenomeno all’interno del Tavolo Anziani e in collaborazione con il privato sociale. Priorità tavolo tematico:il tavolo ha convenuto sulla necessità di approfondire l’esigenza condivisa di sperimentare alloggi dedicati ad anziani fragili ma senza una compromissione tale da giustificare il ricovero a titolo definitivo in struttura residenziale, oltre che manifestare interesse nei confronti del bando della Fondazione Comunitaria del Varesotto nel settore dell’assistenza socio-sanitaria per rafforzare i legami solidaristici e di responsabilità sociale.

IL RAFFORZAMENTO DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA E SANITARIA

L’integrazione tra l’Ambito ed i servizi dell’area socio-sanitaria e sanitaria, avviata nel corso dei precedenti Piani di Zona, è da considerarsi come un obiettivo strategico da presidiare. Nella fase attuale si intende procedere alla sottoscrizione di Accordi di Programma con l’Azienda Sanitaria di Varese e l’Azienda Ospedaliera S. Antonio Abate di Gallarate. In modo più specifico, nell’Accordo di Programma con l’ASL di Varese si individuano i seguenti impegni tra l’ASL e l’Ambito Distrettuale/Comuni:

Tavolo Operativo Integrazioni Socio-sanitarie

Individuare, all’interno dell’Organismo di Coordinamento Interdistrettuale, un Tavolo Operativo formato da rappresentanti degli Uffici di Piano, della Direzione Sociale e delle Aree Distrettuali socio-sanitarie.

Tavolo Operativo Distrettuale 

Istituire, laddove non già presenti, i Tavoli Operativi Distrettuali quale luogo di raccordo operativo in materia di integrazione socio-sanitaria.

Dimissioni protette

Individuare le  prassi operative di definizione di un percorso strutturato e condiviso promuovendo il coinvolgimento dei Soggetti a vario titolo interessati: Azienda Ospedaliera, Ambito Distrettuale dei Comuni associati e Azienda Sanitaria Locale di Varese al fine di garantire alla persona fragile dimessa, dopo le cure ospedaliere, un percorso assistenziale il più possibile fluido.

Raccordo tra l’Assistenza Domiciliare Integrata  (ADI) e il Servizio Assistenza Domiciliare (SAD)

Facilitare il coordinamento operativo a livello distrettuale fra A.D.I. e S.A.D. per favorire  la gestione integrata degli interventi domiciliari finalizzati al recupero delle capacità funzionali delle persone anziane e disabili.

ADIWEB

Sviluppare l’operatività dell’applicativo ADIWEB modulando il suo utilizzo in funzione delle realtà locali e dei sistemi operativi informatici già presenti a livello locale.

Centri per l’Assistenza Domiciliare  (CeAD)

Stabilizzare le attività del CeAD con l’obiettivo di coordinare l’impiego delle risorse e degli interventi socio-sanitari e sociali del territorio.

SPERIMENTAZIONE NUOVO MODELLO DI EROGAZIONE ADI

Promuovere la gestione integrata tra l’ASL di Varese e gli Ambiti Distrettuali della sperimentazione di un nuovo modello di erogazione dell’ADI incentrato sulla valutazione dei bisogni.

Ufficio di protezione Giuridica

Rendere operativa la collaborazione tra il Servizio Sociale Comunale e l’Ufficio di Protezione Giuridica istituito ai sensi della L.R. n. 3/2008 dall’ASL.

Area Fragilità

Studiare ed elaborare un  protocollo operativo tra l’Area Fragilità  afferente all’ASL e l’Ambito Distrettuale con l’obiettivo di definire  i livelli di competenza specifica  dell’ Area Fragilità e quelli dei Servizi Sociali dei Comuni.

LA RICERCA DI FORME DI FINANZIAMENTO ALTRE

E’ ormai un fatto acclarato che i Fondi Nazionali e Regionali trasferiti agli Ambiti Distrettuali hanno avuto una costante decrescita nel corso degli ultimi 4 anni.

La necessità di mantenimento dei servizi in essere e la volontà di non rinunciare ad affrontare e rispondere ai problemi ci stimolano, di conseguenza, ad andare oltre la situazione che si è definita, per allargare lo sguardo, superando le tradizionali modalità di individuazione delle fonti di finanziamento e ricercarne altre.

L’Ambito si pone, quindi, l’obiettivo non solo della collaborazione con il Terzo Settore per la messa in campo di competenze, responsabilità e risorse, ma di rivolgersi ad altri possibili finanziatori, quali:

.Il mondo delle aziende, con particolare riferimento alle imprese più significative presenti sul territorio;

.Banche;

.Fondazioni;

.Fondi etici;

al fine di sviluppare alleanze e parternariati su progetti specifici e condivisi.


 



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